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domenica 17 maggio 2015

Farina, parte prima

Ingrediente indispensabile in cucina per la preparazione di pasta, pane, prodotti da forno e altre ricette, la farina rientra a pieno titolo nel paniere di beni che non possono mancare mai nella nostra dispensa.
Nell’uso comune si fa generalmente riferimento alla farina di grano o frumento (Triticum sativum), un antichissimo cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee, coltivato fin dal neolitico, che produce spighe i cui frutti (cariossidi) vengono macinati per ottenere farina.
Il grano macinato contiene due proteine: la gliadina e la glutenina, che quando entrano in contatto con l’acqua fanno reazione e formano il glutine, una proteina complessa, che permette di avere un impasto compatto ed elastico che favorisce la lievitazione.

Esistono diversi tipi di farine e la loro classificazione avviene in base a 3 parametri:

-          la tipologia di grano macinato
-          il grado di raffinazione
-          la forza

In base al primo parametro il termine farina serve ad indicare di solito quella di grano e in particolar modo quella di grano tenero, mentre si usa la parola semola per indicare la farina di grano duro.
Ma esistono anche altri tipi di farina: di mais, di orzo, di farro, di riso, di avena, di segale, di kamut, di ceci ed altri legumi, di frutta a guscio, di castagne, di tuberi.

Come detto, la farina si ricava dalla macinazione dei chicchi di grano e successiva separazione delle impurità. Il processo di separazione delle impurità si chiama processo di setacciatura o “abburattamento” (che indica la percentuale, in peso, di farina che si estrae da 100 parti di cereale, eliminando crusca e cruschello) e a secondo del suo grado si ottengono farine più o meno raffinate.
In base al grado di raffinazione della farina di grano tenero la legge italiana prevede cinque tipologie:

Farina integrale : nessun abburattamento 100%
Farina 2 : grado di abburrattamento 88%
Farina 1 : grado di abburrattamento 80%
Farina 0 : grado di abburrattamento 72%
Farina 00 : grado di abburrattamento 50%

Le farine abburrattate non contengono germe di grano e contengono crusca in ragione sempre minore quanto maggiore è il grado di abburrattamento.  
L’eliminazione del germe consente di allungare il termine di scadenza della farina (in quanto la presenza del germe, contenendo lipidi, comporta il processo di irrancidimento dei grassi) ma la priva, quanto più alto è il grado di abburrattamento, di principi nutritivi come proteine, sali minerali e vitamine.
Dal punto di vista nutrizionale, quindi, è sempre meglio utilizzare la farina più grezza.



Alcune dovute riflessioni

Da quanto esposto risulta evidente che la farina più utilizzata negli impieghi casalinghi è la farina 00 che si ottiene attraverso la macinazione industriale del chicco di grano che comporta l’eliminazione del germe di grano (ovvero il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e vitamine E) e della crusca (la parte più esterna, particolarmente ricca di fibre). Tutto ciò porta a un impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta terribilmente depauperata e ricchissima di zuccheri.
Come sostiene il professor Franco Berrino – ex direttore del Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e consulente della Direzione scientifica – l’uso abituale di questo tipo di farina raffinata porta inevitabilmente a effetti negativi sull’uomo: “La farina 00 – come tutti i prodotti raffinati – provoca un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell’insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati“.
Ancora peggio se parliamo di farina 0 usata per preparare il pane integrale, alla quale viene aggiunto un derivato della crusca rimacinata a privata delle sue proprietà.






In mancanza di tempo o spazio per macinare in casa il nostro grano possiamo comprare una farina macinata a pietra, evitando le farine raffinate tipo 0 / 00.

Auguri!





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