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martedì 26 maggio 2015

Mercurio nel pesce: come evitare il problema?

Con una sua inchiesta, Altroconsumo ha portato in laboratorio 46 campioni di pesci di grossa taglia tra palombi, smerigli, spada, tonni e verdesche. Brutta sorpresa perché il mercurio c’è quasi sempre e, quasi due volte su dieci, supera i limiti di legge. Ma un modo per evitarlo c’è: vediamo come.

La presenza di mercurio nei pesci grossi è un rischio noto. I risultati dell’indagine di Altroconsumo sono anche peggiori di quanto si temeva. Durante l’inchiesta, non soltanto sono state trovate tracce di questo metallo in tutti i campioni portati in laboratorio, ma in molti, troppi casi, sono state rilevate quantità che alla lunga possono rappresentare un rischio per la salute, soprattutto per i bambini e le donne in gravidanza.





Otto campioni superano i limiti di legge
Su 46 tranci di pesce (spada, tonno, smeriglio, verdesca, palombo) esaminati, ben otto sono addirittura risultati fuori legge, a causa di un contenuto di mercurio superiore a 1 mg/kg, il limite già generoso che la normativa prevede per i pesci particolarmente soggetti alla presenza di questo inquinante (mentre per i pesci meno a rischio il limite è 0,5 mg/kg). Ancora di più, ben 12, sono risultati i campioni a norma di legge ma che hanno comunque una quantità di mercurio tale da renderli sconsigliabili a donne gravide e bambini.
Quali rischi si corrono
I problemi derivano principalmente dal metilmercurio, la forma di mercurio legata all'azione di alcuni microrganismi acquatici: è di gran lunga la forma di mercurio organico più comune nella catena alimentare e anche la più tossica. Il metilmercurio ha infatti maggiore capacità di penetrare nel nostro organismo, si accumula soprattutto nei globuli rossi ed è così trasportato in giro attraverso il sangue. Arriva alla ghiandola mammaria e passa nel latte materno. Contrariamente al mercurio inorganico, il metilmercurio è inoltre in grado di attraversare la placenta, la barriera cerebrale e quella cerebrospinale, raggiungendo così cervello e sistema nervoso centrale. Studi recenti hanno confermato il nesso tra l’esposizione fetale al metilmercurio e il ridotto sviluppo neurologico del bambino. Non sono stati evidenziati effetti negativi a livello neurologico nel caso della popolazione adulta.
Evitare il problema: ecco come
1.      Impara a scegliere i pesci che sono meno soggetti all'inquinamento da mercurio. Si tratta dei pesci di taglia più piccola e di quelli non carnivori. Infatti il mercurio tende ad accumularsi nei pesci predatori, quelli che si nutrono di altri pesci, “ereditandone” la quota che le loro prede avevano a loro volta immagazzinato.
2.      Per gli adulti, è bene non consumare più di una porzione alla settimana di pesci predatori, noti per la loro contaminazione da metilmercurio: parliamo di spada, tonno, squalo, verdesca, smeriglio, palombo, marlin, luccio.
3.      Queste specie andrebbero alternate con altre meno contaminate: sardine, sgombri, branzini, orate, sogliole, trote, salmone e molti altri.
4.      Le donne che hanno programmato una gravidanza, gravide o in allattamento e i bambini dovrebbero evitare del tutto il consumo di pesci predatori per limitare i rischi del metilmercurio sul sistema nervoso in via di sviluppo.


Classificazione e cenni storici sul mercurio

Il mercurio è un metallo che si presenta allo stato liquido a temperatura ambiente. In tale stato non è tossico, lo sono i vapori se inalati, i sali inorganici solubili e i derivati organici. Questi ultimi sono quelli che destano maggior preoccupazione, in particolare il metilmercurio. Questo composto può essere prodotto dalle lavorazioni industriali o dalla flora batterica a partire da mercurio metallico.
Il problema del mercurio come inquinante scoppiò negli anni '50 in Giappone, nella Baia di Minamata, dove una grande fetta della popolazione si ammalò di una grave malattia a carico del sistema nervoso a causa dell'ingestione prolungata di pesce contaminato da mercurio, scaricato da una fabbrica che operava nelle vicinanze della baia. Fenomeni simili sono avvenuti anche in altre parti del mondo.
Il mercurio presente nell'acqua viene ingerito dal plancton e risale via via la catena alimentare diventando sempre più concentrato. I pesci che sono al vertice della piramide alimentare arrivano ad avere una concentrazione da 3000 a 27000 volte maggiore di quella dell'acqua nella quale vivono. Nell'uomo avviene un'ulteriore concentrazione e quando il mercurio nel cervello supera certi valori, sopraggiungono i problemi neurologici. È il cosiddetto fenomeno del bioaccumulo.
Il mercurio che ingeriamo proviene, appunto, in massima parte dal pesce, soprattutto dai predatori di grossa taglia come il tonno, il pesce spada, il palombo, l'anguilla e il luccio.
Solitamente i pesci più contaminati contengono una quantità di mercurio pari a 0.1-0.3 ppm (parti per milione), ma quelli che vivono in acque molto contaminate (per esempio quelle del Reno in Germania) possono arrivare a 2 ppm.


Per finire, fonte ANSA:

“L’Agenzia spagnola della Sicurezza Alimentare (Aesan) ha formalmente raccomandato che donne incinte e bambini sotto i tre anni non consumino tonno e pesce spada per la presenza in questi pesci di mercurio, riferisce oggi la stampa di Madrid. Finora la Aesan consigliava che le donne incinte e i bambini sotto i tre anni non consumassero ogni settimana più di 100 grammi di pesce spada e di due razioni di tonno. Ma una recente revisione dei parametri, ha detto a El Pais il responsabile gestione rischi dell'agenzia Victorio Teruel, ha indicato ''che non solo non c'è margine per un rilassamento ma che anzi la maggior parte dei bambini e delle donne incinte raggiungono già i limiti massimi accettabili''. Tonno rosso e pesce spada accumulano nei tessuti grassi il mercurio che assorbono nella forma più tossica, il metilmercurio, una sostanza che può provocare alterazioni gravi nello sviluppo neuronale del feto e dei bambini piccoli. Le nuove raccomandazioni della Aesan prevedono anche che i bambini fra i 3 e i 12 anni non consumino ogni settimana più di 50 grammi di questi pesci.”

Auguri




Fonte http://www.altroconsumo.it/alimentazione/sicurezza-alimentare/news/mercurio-nel-pesce

http://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/pesce/tossicita.htm

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